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Correlazioni in Medicina



Malattia infiammatoria cronica immuno-mediata: i livelli di PCR sono predittori della mortalità per tutte le cause


I Ricercatori dell’University Hospital of Wales di Cardiff, nel Regno Unito, hanno condotto uno studio per valutare l’associazione tra l’infiammazione sistemica, misurata mediante PCR ( proteina C-reattiva ), e la mortalità per tutte le cause.

Altro scopo dello studio era quello di valutare l’associazione tra i cambiamenti dello stato di PCR ( subacuto < o =10 mg/l e acuto >10 mg/l ) e la mortalità per tutte le cause.

La coorte di pazienti coinvolta nello studio è stata selezionata dal Health Improvement Network ( THIN ), banca dati di pazienti ( anonimi ) raccolti dai medici di medicina generale del Regno Unito.
Sono stati selezionati i pazienti con diagnosi di artrite reumatoide, psoriasi, spondilite anchilosante o artrite psoriasica.

Un totale di 11.362 casi ha avuto almeno una misurazione dei livelli di PCR.

L’analisi raggruppata per ogni aumento di una unità nel log-PCR ( da 1 a 6 ) tra gli intervalli osservati è stata associata a un aumento del 21% nell’hazard ratio ( HR ) di morte, dopo il controllo per fattori di rischio cardiovascolare ( PNon sono state osservate differenze quando è stata compiuta l’analisi separata dei casi di artrite reumatoide o di psoriasi.

Misurazioni ripetute dei livelli di PCR a un anno sono state effettuate per 2.802 soggetti.

Dopo il controllo per fattori confondenti, nei casi in cui i livelli di PCR sono cambiati da subacuti ( < o =10 mg/l ) ad acuti ( >10 mg/l ), l’HR di morte è aumentato di 2 volte ( P
Tra i pazienti che sono passati da livelli di PCR acuti a subacuti, l’HR è rimasto identico a quello dei pazienti che sono rimasti nello stato subacuto ( P=0.571 ).

In conclusione, i livelli di PCR sono predittori della mortalità per tutte le cause dopo standardizzazione per i fattori di rischio tradizionali, così come i cambiamenti nello stato di PCR da subacuto ad acuto, osservati nel corso di un anno. ( Xagena2009 )

Poole CD et al, Rheumatology 2009; 48: 78-82


Reuma2009 Diagno2009